Aggiornamento del 13 ottobre

 

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump 

ha annunciato che Israele e Hamas hanno raggiunto un accordo per il cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi, nella notte tra mercoledì e giovedì.

In Giappone è stata nominata leader del partito Liberal-Democratico Sanae Takaichi, prima donna a ricoprire questo ruolo e che si accinge ad assumere la guida del paese. Vicina all'ex premier Shinzō Abe, di cui rivendica l'eredità politica e ideologica, ha costruito la sua carriera trentennale su un'agenda nazionalista e conservatrice. Sostenitrice, inoltre, delle politiche di stimolo economico attraverso una maggiore spesa pubblica e un allentamento monetario.

In Francia, il Premier Sébastien Lecornu, riconfermato dal presidente Macron dopo le dimissioni del suo precedente governo durato appena 14 ore, ha presentato un nuovo esecutivo di 34 ministri con l'obiettivo di guidare la Francia fino all'approvazione del bilancio del 2026

Prosegue lo shutdown statunitense e, di conseguenza, la pubblicazione di dati macroeconomici rilevanti per i mercati. Nonostante ciò, venerdì pomeriggio Trump ha accusato la Cina di ostilità verso il mondo, di bloccare le terre rare e di danneggiare tutti. Inoltre, ha aggiunto che gli Stati Uniti sono pronti a reagire anche con forti dazi sui prodotti cinesi: dopo mesi di apparente distensione, le tensioni tra Washington e Pechino tornano a salire

Gli effetti di queste dichiarazioni hanno avuto un impatto evidente sui mercati che in questo momento sembravano concentrarsi su tutt’altro rispetto alle tensioni di una guerra commerciale.

 

I rendimenti obbligazionari americani sono scesi

rapidamente lungo tutte le scadenze, con il Treasury a 10 anni che ha chiuso a 4,03%. In Europa, i rendimenti sono rimasti all’interno dello stretto trading range delle ultime settimane, per poi avere un’accelerazione verso il basso di minore entità.

A subire il maggior contraccolpo, però, sono stati i mercati azionari. I tre principali indici americani hanno accumulato un forte ribasso, trainato soprattutto dai settori ciclici (Industrials, Financials, Energy, Consumer Discretionary), insieme al tech, comparto dove il positioning era più sbilanciato e vulnerabile. 

 

I passivi della settimana sono stati 

rispettivamente del -2,71% per l’S&P500, -3,56% per il Nasdaq e -1,90% per il Dow Jones. Le borse europee non potevano non reagire a queste sollecitazioni: gli indici hanno chiuso mostrando perdite significative con una distribuzione settoriale analoga a quella statunitense.

Al via questa settimana con le principali banche americane la stagione degli utili del terzo trimestre. Dopo un secondo trimestre concluso con una crescita del +11,9%, le attese di questa nuova tornata sono state riviste al rialzo a +7,9% rispetto al +7,3% di giugno.

 

A cura della Direzione Investimenti di Sella SGR