Aggiornamento del 29 settembre

 

La settimana appena trascorsa ha visto una serie di dati macroeconomici

che hanno confermato, ancora una volta, la solidità dell’economia americana soprattutto dal lato della crescita. Il PIL USA Q2 2025 è stato rivisto al +3,8% annualizzato, il livello più alto degli ultimi due anni. La spinta è arrivata soprattutto dai consumi delle famiglie (+2,5%), in particolare dai beni durevoli (+0,8%), come auto ed elettronica, e dai servizi (sanità, assicurazioni, trasporti). Molto positivi anche gli investimenti aziendali che sono aumentati del +7,3%, sostenuti soprattutto dalle spese nell’intelligenza artificiale (data center, semiconduttori e manifattura avanzata) e dagli incentivi fiscali.

Venerdì è stato pubblicato il dato del PCE, la misura preferita dalla FED. Il dato ha mostrato un quadro stabile, ma tutt’altro che risolto. La componente headline è salita del +0,2% mensile (+2,7% annuo), mentre quella core (che esclude alimentari ed energia) è avanzata del +0,3% nel mese, restando ferma al +2,9% annuo, il livello più alto da febbraio.

La FED si trova a gestire un quadro in continua evoluzione. L’equilibrio da trovare resta quello tra inflazione (stabile e non più in parabola discendente) e mercato del lavoro in rallentamento, ma non in maniera preoccupante, come testimoniano gli ultimi dati settimanali dei sussidi di disoccupazione. 

Attualmente sono i dati relativi all’occupazione ad avere il maggior peso specifico per giustificare la continuazione dell’allentamento monetario, come ribadito da Powell. Nonostante questo scenario, gli investitori restano propensi per altri due tagli dei tassi entro fine anno

 

In questo contesto, la curva americana ha visto i rendimenti salire

su tutte le scadenze e prevalentemente sul tratto breve (più sensibile alle scelte della FED). Decisamente più contenuti, invece, i movimenti in Europa, dove, senza spunti particolari da un punto di vista macro, è proseguita la fase di irripidimento delle curve governative, ma con minore enfasi rispetto alle settimane precedenti. 

 

Settimana senza particolari spunti per i mercati azionari,

che continuano a veleggiare in prossimità dei massimi storici sia in America che in Europa. Contrariamente alle attese, anche il mese di settembre ha proseguito con il trend al rialzo; nei prossimi mesi sarà importante capire se brevi e momentanee correzioni, date dalla possibile lettura negativa di qualche dato macroeconomico, potrebbero dare la possibilità di un punto di ingresso più interessante.

 

A cura della Direzione Investimenti di Sella SGR