Aggiornamento del 9 settembre

 

Ad agosto gli Stati Uniti hanno creato 22.000 posti di lavoro (NFP),

contro i 75.000 attesi. La retribuzione oraria media è cresciuta dello 0,3% m/m, in linea con le attese, e del 3,7% a/a, leggermente sotto il 3,8% previsto, mentre il tasso di disoccupazione resta ancora basso al 4,3%. Alla luce di questi ultimi dati, che vanno ad inserirsi nel trend decrescente degli ultimi tre mesi, sembra evidente il raffreddamento del mercato del lavoro (la media è scesa a 22mila posti). Per la prossima riunione del FOMC del 17 settembre un taglio da 25 punti base è ormai più che prezzato: le aspettative sono infatti oltre il 100% di probabilità; in rialzo anche le attese per ulteriori interventi nelle successive due riunioni entro la fine del 2025.

Le principali curve governative hanno proseguito con il movimento visto nelle settimane precedenti. Il bull steepening della curva americana è stato guidato da una discesa dei tassi, principalmente sulle scadenze brevi, più reattive alle decisioni della FED. In Europa, invece, sono stati i rendimenti a lunga scadenza a salire avvicinandosi ai massimi, in un contesto in cui emergono grosse difficoltà dei governi a conciliare consenso politico e disciplina fiscale. La crisi politica apertasi in Francia e le crescenti criticità incontrate dal governo Starmer nel Regno Unito, ne sono un esempio. 

 

La prima settimana di settembre

non ha avuto particolari spunti interessanti, i principali listini hanno chiuso le ultime cinque sedute marginalmente in negativo.  

Il Primo Ministro francese François Bayrou ha chiesto il voto di fiducia al parlamento lunedì 8 settembre e, come ampiamente previsto, non ha ottenuto la fiducia con 364 voti contrari, 194 favorevoli e 25 astenuti.

 

A cura della Direzione Investimenti di Sella SGR