Aggiornamento del 9 giugno

 

Si è conclusa una settimana densa di appuntamenti macroeconomici

che potrebbero aver delineato la rotta per i prossimi mesi. La Banca Centrale Europea, come da attese, ha ridotto i tassi di interesse di 25 punti base portando il tasso sui depositi al 2%; nel corso della consueta conferenza stampa Christine Lagarde ha dichiarato che la fine del ciclo del taglio dei tassi potrebbe essere prossima alla conclusione (se non già conclusa).

A supporto della decisione, sono state pubblicate le revisioni trimestrali di inflazione e crescita dell’Area Euro: i prezzi sono stati rivisiti significativamente al ribasso (2% nel 2025, 1,6% nel 2026), mentre la crescita in rialzo allo 0,9% nel 2025 e stabile nel 2026 rispetto alle previsioni di marzo. Una pausa nel prossimo meeting risulta scontata, sarà da capire se entro la fine dell’anno potrebbe esserci un ulteriore taglio da 0,25%, attualmente scontato dal mercato.

I recenti dati macro dagli Stati Uniti confermano la solidità del mercato del lavoro, spingendo le aspettative degli investitori a ridurre le probabilità a due tagli dei tassi da parte della FED entro la fine del 2025. A maggio, le buste paga del settore non agricolo sono aumentate di 139.000 unità, superando le attese (126.000) ma in calo rispetto ad aprile (147.000, rivisto). Disoccupazione stabile al 4,2%, come previsto. I salari orari sono saliti dello 0,4%, oltre le stime (+0,3%) e il dato precedente (+0,2%).

 

I dati sul mercato del lavoro

e il conseguente raffreddamento delle aspettative degli operatori di un imminente taglio da parte della FED hanno portato i mercati obbligazionari americani a chiuderete una settimana in negativo con il rendimento del decennale a 4,49% in salita rispetto al venerdì precedente.

Mercati azionari ancora positivi, sulla scia dei dati rassicuranti sul lato della tenuta della crescita e dell’inflazione sotto controllo.  Bene i titoli corporate con spread ancora in contrazione.

 

A cura della Direzione Investimenti di Sella SGR